certificazione Bio
Novembre 22, 2022

Come ottenere la certificazione Bio

By Angelo

L’agricoltura biologica è un sistema di produzione che cerca di utilizzare al massimo le risorse naturali, dando enfasi alla fertilità del suolo e all’attività biologica. Allo stesso tempo, cerca di ridurre al minimo l’uso di risorse non rinnovabili, fertilizzanti sintetici e pesticidi per proteggere l’ambiente e la salute umana.

Ottenere una certificazione biologica per un prodotto è un modo per evidenziare queste qualità sul mercato e ottenere maggiori profitti. Poco più di 30 milioni di ettari nel mondo sono utilizzati per la produzione biologica, stando ai dati più recenti forniti dalla FAO. L’Australia è in testa con quasi 12 milioni di ettari, seguita dall’Europa con più di 7 e dall’America Latina con quasi 5.

In Italia, in particolare, stando ai dati del rapporto Sinab, la superficie biologica coltivata con metodi biologici arriva all 11,2% del totale con 1.387.913 ettari. Sono dunque in crescita le aziende che desiderano sapere come ottenere la certificazione Bio. Vediamo come richiederla.

Quali sono i requisiti principali per richiedere la certificazione biologica?

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) specifica che esistono requisiti specifici per certificare la produzione biologica della maggior parte delle colture, degli animali, della piscicoltura, dell’apicoltura, delle attività forestali e della raccolta di prodotti selvatici.

Una delle principali richieste per i produttori è legata al cosiddetto periodo di transizione dell’azienda agricola: il produttore deve utilizzare metodi di produzione biologici generalmente per 2 o 3 anni prima che l’etichetta possa essere apposta sul prodotto.

Altri fattori che vengono presi in considerazione secondo la FAO sono la selezione dei semi e dei materiali vegetali; il metodo di miglioramento delle piante; il mantenimento della fertilità del suolo utilizzato e il riciclo della materia organica; il metodo di impianto; conservazione dell’acqua; e controllo di parassiti, malattie ed erbe infestanti. Inoltre, la normativa specifica determinati criteri sull’uso di fertilizzanti organici e input per il controllo di parassiti e malattie.

Per quanto riguarda la produzione animale, vi sono normalmente requisiti in materia di salute animale, alimentazione, allevamento, condizioni di vita, trasporto e procedure di macellazione.

Come si ottiene la certificazione biologica?

Solitamente gli standard per l’agricoltura biologica sono creati principalmente da agenzie di certificazione private, ma molti Paesi hanno anche sviluppato standard propri, tra cui l’Italia. Allo stesso modo, anche altri paesi in Europa, hanno i loro standard nazionali e, se i produttori desiderano esportare in questi mercati, devono rispettare i requisiti di etichettatura biologica dei paesi importatori.

La selezione dell’ente certificatore è molto importante: deve essere ufficialmente riconosciuto e fidato dal paese importatore. Le agenzie di certificazione nazionali sono generalmente meno costose delle agenzie internazionali, ma potrebbero non essere così conosciute in alcuni mercati esteri.

Il primo passo per ottenere la certificazione bio è di adottare il marchio comune del biologico, obbligatorio in Europa a partire dal 2007, ovvero il logo con lo sfondo verde e le stelle dell’Unione Europea che viene applicato sui prodotti. Successivamente deve essere riportato il codice dell’organismo di controllo e l’origine (Italia/UE/non UE) degli ingredienti che fanno parte del prodotto.

A decidere se l’azienda rispetta il settore biologico è uno degli enti autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf), che dovrà attuare una serie di verifiche, ovvero la presenza di eventuali OGM o sostanze chimiche di sintesi oppure l’impiego di mangimi o farmaci veterinari non citati dal Reg 834/04.

Dopo l’ispezione sul posto e la valutazione della documentazione, l’ente di controllo può decidere se rilasciare o meno il certificato bio.