Come combattere l’assenteismo in azienda
Secondo il “Barometro sull’Assenteismo, il coinvolgimento e la motivazione dei dipendenti 2016” redatto da Ayming, l’Italia è il Paese più “virtuoso”, se paragonato ad altri Paesi europei come Francia, Benelux, Regno Unito, Germania, Spagna e Portogallo.
L’assenteismo caratterizza ogni assenza che si sarebbe potuta evitare con una prevenzione sufficientemente precoce dei fattori di deterioramento delle condizioni di lavoro intese in senso lato (gli ambienti fisici, ma anche l’organizzazione, la qualità del rapporto di lavoro, la conciliazione tra professionalità e tempo, ecc.).
Queste assenze aumentano il carico di lavoro e penalizzano i dipendenti presenti, incidono sulla produttività e costano caro alle aziende. Se la riduzione dell’assenteismo sul lavoro è una preoccupazione all’interno della tua azienda, è necessario identificare le cause e mettere in atto un piano d’azione per combattere l’assenteismo sul lavoro.
Le cause dell’assenteismo sul lavoro
Le aziende spesso ritengono che le cause provengano dai dipendenti. Infatti, la principale causa di assenza deriva da fattori quali malattia, cattiva salute psicologica o malattia professionale.
Tuttavia, secondo lo studio pubblicato da REHALTO sulle interruzioni del lavoro, le cause che portano all’assenza di un dipendente sono il carico di lavoro (60%), l’ambiente fisico di lavoro (42%) o anche i cattivi rapporti con colleghi e superiori (40%) e il mancato riconoscimento professionale (40%).
Quali sono le cause dell’assenteismo nella tua azienda? Il clima sociale è favorevole? È fondamentale contribuire al benessere dei dipendenti al fine di preservare il capitale umano dell’azienda e garantirne la sostenibilità. L’assenteismo può diventare un problema economico, perché il dipendente che non si sente coinvolto o motivato, non contribuisce a nessun tipo di crescita e non apporta nuove idee.
Come ridurre l’assenteismo sul lavoro?
Un’indagine di clima sociale, un’analisi approfondita delle cause e un piano d’azione sull’assenteismo consentiranno all’azienda di dimostrare ai dipendenti che sono tenuti in considerazione.
Il primo passo di un piano d’azione volto a ridurre l’assenteismo sul lavoro consiste nell’analizzare ed elaborare i dati disponibili (natura delle assenze, durata, frequenza, ecc.). Il secondo passo sarà quello di istituire un gruppo di lavoro per sviluppare le azioni da attuare e implementarle.
Di seguito elenchiamo alcune strade da sfruttare per promuovere un clima sociale migliore.
Migliorare la comunicazione
Optare per una comunicazione efficace è uno dei modi migliori per ridurre l’assenteismo sul lavoro. Potrebbe sembrare semplice, ma quando dai la possibilità ai dipendenti di esprimersi, sarai in grado di soddisfare meglio le loro esigenze. Ad esempio, un sondaggio anonimo sulla soddisfazione è un metodo che ti consentirà di identificare problemi come fattori di stress sul lavoro, motivazione e conflitto.
Una buona politica delle risorse umane
L’attività delle risorse umane è fondamentale per evitare lo stress e la demotivazione che portano ad un aumento del tasso di assenteismo. Migliore gestione della carriera: formazione, prospettive di sviluppo e riconoscimento sono punti chiave da sviluppare. Inoltre, i dipendenti devono potersi sentire a proprio agio con le risorse umane per affrontare i problemi che riguardano il loro lavoro.
Migliorare l’organizzazione interna
È importante definire bene compiti e ruoli per implementare miglioramenti su questi fattori di assenteismo:
- Carico di lavoro e organizzazione: massa del lavoro da svolgere, vincoli di tempo, carico mentale legato all’attività…
- Condizioni di lavoro: l’ambiente fisico di lavoro (rumore, luce, temperatura), l’ergonomia delle postazioni di lavoro e il comfort
Una misura più drastica consiste nel licenziamento del dipendente assenteista. Il provvedimento dell’interruzione del rapporto di lavoro rappresenta la sanzione massima che l’azienda può comminare al lavoratore ma è anche il dispositivo che può comportare le maggiori conseguenze per l’azienda. Il dipendente licenziato, infatti, difficilmente accetta il provvedimento – specie se si tratta di licenziamento in tronco – e, nella maggior parte dei casi, ricorre alle vie legali per far dichiarare illegittima la rescissione del contratto.